Storia di Brinzio
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La storia di Brinzio affonda le radici in epoche molto antiche, con tracce di insediamenti umani che risalgono alla preistoria e all'epoca romana. Una tradizione locale, priva però di riferimenti documentali, individua la fondazione del borgo nel IX secolo, a opera di pastori erranti che si stabilirono nella località oggi nota come Casée.
Tuttavia, la prima menzione effettiva del Loco Brenci risale al 979, in un documento conservato presso il Sacro Monte di Varese, che attesta alcune permute di terreni nella zona.
Durante il Medioevo, il borgo fece parte della Pieve di Val Cuvia e adottava un ordinamento consolare, il che significa che ià godeva di una certa autonomia amministrativa. Nel 1197, un atto documenta l'esistenza di un governo locale costituito da "consoli" e "deputati", segno di un'organizzazione comunitaria ben definita.
Nel 1346 Brinzio è menzionato in un importante documento fiscale della signoria di Milano chiamato "Compartizione delle fagie", che elencava i comuni soggetti a tassazione per la manutenzione della "strata de Bola", un tratto dell'antica Via Mediolanum-Bilitio d'origine romana. Questa strada era di grande importanza strategica e commerciale, poiché collegava Milano con il Ticino svizzero, passando per Varese e il Lago Maggiore.
Nei secoli successivi, Brinzio seguì le sorti della Lombardia, passando sotto il dominio spagnolo e poi austriaco, rimanendo fortunatamente ai margini delle guerre tra potenze europee per il controllo di quello che fu il Ducato di Milano.
Nel XVIII secolo, con il passaggio al dominio austriaco, Brinzio venne inserito nel Ducato di Milano, nel XVII distretto della Pieve di Val Cuvia.
Con le riforme amministrative introdotte da Napoleone Bonaparte, Brinzio subì diversi accorpamenti amministrativi. Nel 1809, durante il Regno d’Italia napoleonico, fu unito a Castello Cabiaglio, ma nel 1812 entrambi furono incorporati nel comune di Orino. Dopo la caduta di Napoleone e il ritorno degli austriaci, nel 1816 Brinzio riacquistò la propria autonomia comunale, entrando a far parte della Provincia di Como.
Durante il Risorgimento italiano, anche Brinzio fu coinvolto nei moti patriottici che portarono all'unità d'Italia nel 1861: è attestata la partecipazione alle azioni rivoluzionarie di tale Piccinelli Francesco, medico chirurgo, condannato a morte dagli austriaci e fuggito nel Piemonte sabaudo.
Dopo l'Unità d'Italia, a cavallo tra il XIX e il XX secolo, il paese vide un progressivo sviluppo delle infrastrutture: venne costruito il primo acquedotto e fu migliorata la viabilità per facilitare i collegamenti con i comuni vicini. Attorno al 1914 arrivarono l'allacciamento all'elettricità e il primo collegamento telefonico, oltre all’istituzione della prima linea di autobus, che collegava Brinzio a Fogliaro (e quindi alle tranvie di Varese) e Orino.
Durante la Prima Guerra Mondiale, molti giovani brinziesi furono chiamati alle armi e 22 di loro persero la vita al fronte. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Brinzio fu meno coinvolto dai lutti bellici, ma ebbe un qualche ruolo nelle vicende della Resistenza contro il dominio nazifascista: la sua posizione relativamente isolata lo rese un rifugio ideale per partigiani e renitenti alla leva, oltre che per gli sfollati dalle grandi città. Il Comune, peraltro, nascose sotto falso nome alcuni cittadini d'origine ebraica, salvandoli dalla deportazione nei campi di concentramento.
Nel secondo dopoguerra, Brinzio visse una fase di lenta trasformazione economica e sociale. Il paese, che per secoli aveva basato la propria economia sull’agricoltura e la pastorizia, pian piano abbandonò tali attività, in quanto gli abitanti trovarono più conveniente lavorare in altri settori.
Brinzio si è quindi trasformato in un "luogo di delizia": la sua bellezza naturale e la vicinanza al Parco Campo dei Fiori lo hanno reso una meta turistica sempre più apprezzata dagli escursionisti e dagli amanti della natura in tutte le stagioni. Oggi Brinzio è un borgo che conserva il suo fascino storico e culturale, caratterizzato da strette vie acciottolate, case in pietra e un ambiente naturale di grande pregio.
Per approfondire la storia locale, consigliamo...
- Libri
Comune e Pro Loco di Brinzio, Virginio Arrigoni et al., Brinzio, Centocase Millecose, Varese, Ask Edizioni, 1994 | clic qui per cercarlo nelle biblioteche
Carlo Piccinelli, Brinzio: storia e leggenda, uomini e cose, Varese, Tipografia Galli & c., 1930 (ristampa 2010 presso Comune di Brinzio) | clic qui per cercarlo nelle biblioteche
Carlo Scaramuzzi, Ricordi di un Brinzio lontano, Varese, Macchione Editore, 2010, ISBN 978-88-6570-000-6 | clic qui per cercarlo nelle biblioteche
- Risorse online
Brinzio sul portale Lombardia Beni Culturali
Storia di Brinzio sul sito della Pro Loco
(Immagine di copertina: chiave medievale ritrovata a Brinzio, oggi custodita al museo di Villa Mirabello in Varese)
Gallery



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